DIAMANTI DA INVESTIMENTO: NUOVE PREOCCUPAZIONI DI BANCA D’ITALIA

22/03/18

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Comunicazione riservata alle banche con il diktat di Banca d’Italia sulla vendita allo sportello di diamanti. Nei giorni scorsi l’authority ha recapitato a tutti gli istituti di credito un documento di 4 pagine,  che, in base a quanto pubblicato dal quotidiano, pone l’attenzione sulle attività non finanziarie che vengono svolte in filiale per promuovere e sviluppare l’attività principale. La comunicazione sulle cosiddette “attività connesse”, indicate nell’art. 10 del Tub, segue a 20 anni di distanza il chiarimento pubblicato sul Bollettino di vigilanza nel 1998. Allora Bankitalia ricordava che, per essere ammesse, le attività connesse dovevano essere solo una componente marginale e accessoria dell’attività principale di una banca, seppur finalizzate a sviluppare rapporti con i clienti e ampliare le fonti di ricavo. Le attività più ricorrenti, all’epoca, andavano dalla vendita di orologi, monete d’oro e pacchetti di viaggio, ai concorsi a premi correlati all’apertura di cc. Nel tempo le banche sono arrivate anche a proporre smartphone allo sportello. Adesso, invece, è stata scelta la via confidenziale per far arrivare il monito alle banche sulla vendita di diamanti di società terze. A inizio 2017 la Consob richiamava l’attenzione sui rischi sottostanti la compravendita di diamanti. A fine ottobre scorso sono anche arrivate le sanzioni dell’Antitrust per oltre 15 milioni di euro complessivamente, a carico di due imprese venditrici (Intermarket Diamond Business e Diamond Private Investment) e 4 banche (BancoBPM, Intesa Sanpaolo, Mps e UniCredit) per le modalità di offerta dei diamanti «gravemente ingannevoli e omissive». Sul collocamento di pietre preziose va anche ricordato che a giugno scorso Intesa Sanpaolo, BPM, UniCredit, Mps e Popolare di Bari sono state perquisite dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano. La stessa Banca d’Italia lo scorso anno aveva condotto un’indagine per appurare le iniziative assunte da ogni banca per controllare i rischi legali e reputazionali connessi all’attività di vendita di diamanti. 
Le vicende ha  indotto la maggior parte degli intermediari a sospendere o interrompere l’operatività in diamanti. Alcune realtà bancarie avevano spinto un po’ troppo il piede sull’acceleratore su questo fronte, sulla scia delle alte commuissioni percepite.  Adesso ne pagano le conseguenze e Bankitalia   ha inviato una comunicazione alle banche per ricordare che esse, anche quando intendono fornire servizi che non hanno natura bancaria e finanziaria, devono prestare la massima attenzione alle esigenze conoscitive dei clienti. In particolare, nel caso della commercializzazione di diamanti, le banche, oltre a considerare le caratteristiche finanziarie dei clienti cui è rivolta la proposta di acquisto, devono assicurare adeguate verifiche sulla congruità dei prezzi e predisporre procedure volte a garantire la massima trasparenza informativa sulle caratteristiche delle operazioni segnalate, quali le commissioni applicate, l’effettivo valore commerciale e le possibilità di rivendita delle pietre preziose. 
In sostanza Bankitalia è proccupata e
 invita a verificare l’adeguatezza delle politiche di accantonamento «alle richieste di risarcimento pervenute e, più in generale, ai rischi legali e reputazionali collegati a un potenziale ampliamento del contenzioso». Un modo per “suggerire” di iniziare a mettere da parte le risorse necessarie per far fronte ai rimborsi da riconoscere ai clienti.
Alcune notizia di stampa riportano di misure di sostegno nei confronti di clienti che avevano acquistato diamanti allo sportello.   Per quanto ne sappiamo si tratta di decisioni limitate, accezionali e per importi limitati,  perchè difficilmente le banche riconosceranno spontaneamente un ristoro generale a tutti gli investitori traditi. Molte cause sono già state avviate e altre sono destinate ad aggiungersi, visto che si stimano in oltre 100.000 i clienti che hanno acquistato diamanti attraverso il canale bancario.  
Le banche e i venditori sperano nel ricorso al TAR per annullare almeno la sanzione. Però difficilmente l’esito del giudizio amministrativo potrà influire sulle cause in corso. Le scorrettezze e le false informazioni potranno essere sempre accertate da ogni giudice incaricato di decidere sulle singole operazioni.  

Link e documenti:
Comunicazione di Bankitalia su operazioni di compravendita di diamanti
Diamanti da investimento: le risposte dei nostri legali


Se hai acquistato diamanti tramite sportello bancario probabilmente sei stato vittima di raggiri, ed è necessario procedere con azioni legali. 

L’Ufficio Legale di EuroConsumatori, in collaborazione con LexOpera,  assiste i soci nelle controversie per la restituzione dell’investimento e il risarcimento dei danni. 

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