BANCA POPOLARE DI VICENZA: PRATICHE SCORRETTE VERSO I CONSUMATORI

17/03/16

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

L’Autorità antitrust (AGCM) ha avviato da qualche giorno  un procedimento istruttorio per presunta pratica commerciale scorretta nei confronti di Banca Popolare di Vicenza ai fini dell’applicazione del Codice del consumo.
Secondo il comunicato stampa la Banca avrebbe nei fatti condizionato l’erogazione di finanziamenti a favore dei clienti (mutui, prestiti personali, aperture di credito in conto corrente) all’acquisto da parte loro di azioni od obbligazioni convertibili dell’istituto, anche concedendo somme superiori agli importi richiesti in caso di accettazione di questi titoli. Una tale condotta potrebbe integrare una pratica commerciale scorretta, in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti di finanziamento.
L’indebito condizionamento, connesso alla possibilità di ottenere il finanziamento solo sottoscrivendo titoli della stessa Banca, appare infatti qualificabile come comportamento idoneo a fare assumere una decisione commerciale che il consumatore non avrebbe altrimenti preso. E ciò a prescindere dal tipo di informazione resa sulle caratteristiche e sul grado di rischiosità del titolo abbinato.
I funzionari dell’Agcm hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi della Banca Popolare di Vicenza con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. L’indagine amministrativa non potrà che ripercuotersi  sulle vicende giudiziarie che gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza hanno iniziato o si apprestano a iniziare per fare valere in giudizio la responsabilità nella vendita dei titoli.

Il 5 marzo 2016, l’Assemblea Straordinaria aveva approvato la trasformazione della Banca Popolare di Vicenza in “società per azioni”.   I soci e azionisti assenti, i dissenzienti o gli astenuti sono legittimati ad esercitare il diritto di recesso, ma il valore dell’azione è fissato a Euro 6,30 per ciascuna azione (e sempre che sia possibile effettuare il rimborso con fondi propri).

Per esercitare il recesso occorre inviare la dichiarazione alla sede legale della Banca, al seguente indirizzo:  Banca Popolare di Vicenza S.p.A., Via Btg. Framarin, 18 – 36100 Vicenza (VI), all’attenzione della U.O. Gestione Operativa Soci , in busta chiusa recante esternamente la dicitura “Esercizio del Diritto di Recesso”, oppure  a mezzo PEC, seguente indirizzo PEC: recessobpvi@cert.popvi.it

Ma è conveniente il recesso rispetto al possibile valore di mercato delle future azioni di Banca Popolare di Vicenza? Secondo stime di analisti il valore per azione, sulla base di multiplo P/E sul risultato netto stimato, dovrebbe essere  compreso tra 11,5 e 12,5 euro, certo più elevato del prezzo di recesso ma comunque sempre assai inferiori rispetto ai valori di  carico di chi ha acquistato le quote. 
Non sembrano quindi molte per le possibilità di recupero dei valori azionari perduti.
La strada della citazione in tribunale per il risarcimento del danno, dopo il recesso o la cessione sul mercato, sarà invece probabilmente scelta da molti  risparmiatori-consumatori che, dopo aver acquistato le quote non hanno più avuto la possibilità di liquidarle.  E’ forte  il sospetto che la banca, attraverso le sue filiali, abbia piazzato le azioni oltre che con pressioni e pratiche scorrette,  anche  senza informare i consumatori dei possibili rischi.  


 

Condividi su Facebook

Per consulenza su questo argomento iscriviti ad AECI Firenze 

Contatti

News

 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Per richiedere informazioni sull’assistenza legale scrivi a   info@aecifirenze.it
o telefona al numero 055 9362294