BANCA POPOLARE DI BARI: LE SCELTE DEI RISPARMIATORI

19/06/20

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Parte il piano per salvare Banca Popolare di Bari, ma sono tanti i dilemmi per le scelte che devono effettuare i soci e risparmiatori,  chiamati innanzi tutto a esprimersi sulla trasformazione in società per azioni.

Per evitare il fallimento della maggiore banca del sud, infatti, interviene FITD E MCC  Il primo con uno stanziamento di 1,17 miliardi di euro, compresi i 364 già anticipati mentre il Mcc (Mediocredito centrale, controllato da Invitalia del Mef), che assumerà il controllo dell’istituto barese, parteciperà con 430 milioni.

Il 17 giugno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato di aver autorizzato il versamento da far arrivare nelle casse di Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale“per il tramite di una corrispondente operazione in favore della controllante Invitalia

L’operazione prevede la trasformazione della Popolare in SpA e l’aumento di capitale che dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci il 29 e 30 giugno (in prima e seconda convocazione).

Il piano prevede, oltre alle iniezioni di liquidità, anche la possibilità di definizione delle partite in sospeso con azionisti e obbligazionisti incagliati con operazioni di investimento messe in atto negli anni passati:

  1. Per quanto riguarda i 15 mila obbligazionisti subordinati che hanno in portafogli obbligazioni per un valore totale di 283 milioni di euro, in caso di trasformazione si prevede il rimborso totale entro il 2021.
  2. Nei confronti di azionisti che parteciperanno all’assemblea e che hanno acquistato titoli negli aumenti di capitale del 2014 e del 2015  si propone un indennizzo pari a 2,38 euro per azione cioè all’ultimo prezzo di quotazione del titolo sul mercato Hi-Mtf, prima che lo stesso titolo fosse sospeso nei mesi scorsi.
  3. Infine, Si prevede l’assegnazione da parte della Banca di un warrant per ciascuna azione detenuta, escludendo le azioni sottoscritte nell’ambito degli aumenti del capitale sociale della Banca deliberati ed eseguiti nel corso degli esercizi 2014 e 2015

Vediamo in dettaglio le proposte

  1. LA SICUREZZA PER GLI OBBLIGAZIONISTI

Attualmente in circolazione ci sono in circolazione  tre emissioni che in scadenza entro il 2021 (IT0005039810 sc. 25/7/20; IT0005144503 sc. 27/11/20; IT0005067019 sc. 30/12/21) e una in scadenza il 2025 (IT0005357410 sc. 30/12/25.  L’unica scambiata sul mercato hi-mtf IT0005067019 sc. 30/12/21 presenta oggi un prezzo medio ponderato di 46 euro.

In base al piano le obbligazioni saranno tutte regolarmente pagate con rimborso dei capitale e interessi alle scadenze previste

Per gli obbligazionisti, quindi, sarà sufficiente la trasformazione in SPA per vedere rimborsato senza problemi il loro capitale. 

Al contrario, nella ipotesi di liquidazione, risoluzione o misure di bunden sharing, sarebbe inevitabile la riduzione o l’annullamento.

 

  • 2. LA PROPOSTA TRANSATTIVA PER I SOCI CHE HANNO ACQUISTATO NELL’AMBITO DEGLI AUMENTI DI CAPITALE 2014-2015

Limitatamente alle azioni acquistati in occasione dei due aumenti di Capitale 2014 e 2015 la nuova banca corrisponderà ai soci (solo persone fisiche, anche se titolari di ditte individuali, escluse società ed enti) che parteciparanno all’assemblea, e che abbiano acquistato azioni nel 2014 -2015, un indennizzo pari a 2,38 euro per azione, al netto di eventuali distribuzioni o altri bonus (ad esempio, dividendi distribuiti dalla Banca ai Soci, azioni gratuite,).  Il beneficiario dovrà rinunciare ad ogni pretesa o azione giudiziaria connessa agli aumenti di capitale della Banca, deliberati ed eseguiti nel corso degli esercizi 2014 e 2015. Le cedole incassate con le obbligazioni subordinate NON saranno invece detratte dal risarcimento e le contestazioni relative ad altri aumenti di capitale non saranno oggetto di rinuncia.

Saranno esclusi dall’offerta transattiva i clienti della Banca con posizioni in sofferenza o cd. “unlikely to pay”, ovvero coloro che hanno posizioni in rosso con la banca.

La proposta transattiva avrà efficacia solo al raggiungimento di un numero minimo di adesioni pari al 50% dei destinatari della proposta e portatori di un numero di azioni pari al 60% del controvalore in Euro delle azioni stesse, sempre valorizzate al prezzo di euro 2,38 per azione sopra indicato, detenute dai destinatari della proposta.

L’accettazione della proposta NON determinerà, in capo ai soci, un obbligo di restituzione delle azioni della Banca (o di altra società del Gruppo BPB).

La proposta costituisce una soluzione minimale per chi non vuole accollarsi l’onere di una controversia giudiziaria. Gli azionisti potranno recuperare, in piccola parte (circa 26%),  la valorizzazione di carico dei titoli in possesso.

Anche se i titoli resteranno nel portafoglio del socio, ciò non porterà alcun significativo  beneficio per il risparmiatore, visto che non c’è praticamente nessuna possibilità che le azioni possano riprendere una quotazione anche lontanamente paragonabile al prezzo di carico.

In definitiva chi ha investito cifre importanti del proprio patrimonio difficilmente potrà trovare soddisfacente la proposta della banca, e dovrà valutare iniziative giudiziarie da mettere in atto dopo la trasformazione.  Infatti, se  dalla documentazione e dagli elementi in proprio possesso, emergono concreti elementi di violazione dei doveri di comportamento della banca, possono giocarsi le proprie carte nei tribunali, anche con discrete le possibilità di  successo, e tentare di recuperare in questo modo il risarcimento per intero.

La proposta di transazione comunque, oltre che, ovviamente, subordinata alla trasformazione in SpA  dipende anche dal raggiungimento di un numero minimo di adesioni, che non è affatto scontato.

  • 3. LA POSIZIONE DEI SOCI CHE NON HANNO ACQUISTATO NELL’AMBITO DEGLI AUMENTI DI CAPITALE 2014-2015

Gran parte dei soci, invece, ha acquistato azioni ben prima del 2014-2015 (e qualcuno anche dopo).  Per essi non vale la proposta di transazione a 2,38 euro ad azione, ma è prevista solo la elargizione di un warrant per ogni azione posseduta.

Ora, come tutti sanno, Il warrant è un contratto che attribuisce il diritto di acquistare o vendere un’attività finanziaria sottostante; si tratta di un diritto e non di un obbligo di acquistare o vendere un asset finanziario come un titolo azionario. L’acquisto del titolo avviene ad un prezzo predeterminato detto strike price e può avvenire ad una data precisa o entro tale data fissata contrattualmente.  Sicchè se la quotazione del titolo supera il valore di strike il warrant genera un plusvalore, altrimenti è destinato ad azzerarsi (ed è questo lo scenario  più probabile).

In ogni caso, l’accettazione del warrant lascia impregiudicate le possibili iniziative giudiziarie dopo la trasformazione, e pertanto, il socio in questa condizione, potrà trovare convenienza votare a favore della trasformazione e valutare, con calma, la possibilità di adire l’autorità giudiziaria per fare falere le proprie ragioni.

Per gli azionisti di vecchia data è opportuno prestare attenzione al periodo di acquisto dei titoli. Onde evitare la perdita di ogni diritto, per decorrenza della prescrizione, sarà sufficiente inviare alla banca un atto di reclamo, a mezzo pec o raccomandata a/r, idoneo a interrompere la prescrizione, con la richiesta di risarcimento del danno per la violazione degli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza nella prestazione dei servizi di investimento.

Infatti, spesso l’arbitro per le controversie finanziarie ha dovuto negare il risarcimento rilevando che l’azione di ripetizione dell’indebito, e l’azione di risarcimento del danno sono soggette al termine ordinario di prescrizione di durata decennale, decorrente rispettivamente dalla data del pagamento o dalla data dell’inadempimento contestato.

GLI INCENTIVI PER LA PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA:

Tutto sommato, non sembra ci siano dubbi sul fatto che la trasformazione in SpA sarebbe l’unica scelta utile per tutti.  

Il salvataggio della banca non salverà automaticamente gli azionisti dalle perdite sull’investimento ma, senza di esso, la conseguenza sarebbe, inevitabilmente, la liquidazione dell’istituto, con la perdita di ogni prospettiva anche di fare valere in giudizio le ragioni dei risparmiatori traditi.

Viceversa, la trasformazione metterebbe in sicurezza gli obbligazionisti e lascerebbe agli azionisti almeno la possibilità di attivare, o proseguire, i rimedi giudiziali

Gli incentivi alla partecipazione al voto in assemblea, previsti dal piano, possono motivare ulteriormente i soci. Per favorire la partecipazione, e puntare ad un esito favorevole, la banca ha stanziato 20.000.000 di controvalore in azioni da distribuire ai partecipanti al’assemblea. Tale controvalore, e il corrispondente numero di azioni, sarà determinato in base al prezzo di emissione a MCC e FITD.

In pratica, gli azionisti potrebbero ricevere un beneficio, ovvero un controvalore in titoli della nuova banca, che si può stimare mediamente 300 euro a socio in caso di partecipazione in massa.   

A questo si somma l’assegnazione di un warrant per ciascuna azione posseduta. Riguardo a questa misura il possibile beneficio atteso per i soci è piuttosto scarso, come già detto sopra. In primo luogo è impossibile prevedere la quotazione di Banca Popolare di Bari tra 5 anni, né si conosce il prezzo di strike del warrant che sarà emesso.

In ogni caso, gli incentivi sono subordinati alla condizione che l’assemblea si esprima in senso  favorevole alla trasformazione e che questa vada in porto.

COME PARTECIPARE ALL’ASSEMBLEA:

Vista l’emergenza epidemiologica da covid-19 la partecipazione all’assemblea è possibile solo attraverso il soggetto designato Computershare SpA. a cui viene conferita la delega con le istruzioni di voto.

A tale scopo per i soci è stata predisposta la piattaforma sul sito della banca dove è possibile procedere alla compilazione del modulo fino al 27 giugno   Per registrazione occorre compilare il modulo elettronico che viene aperto cliccando sul tasto NUOVA REGISTRAZIONE.

Dopo l’inoltro del modulo elettronico, saranno trasmesse, all’indirizzo di posta elettronica del socio, le credenziali personali (Nome utente e Password) da inserire per poter accedere al sistema.

In alternativa il socio può scaricare Il Modulo di delega al Rappresentante Designato, da sottoscrivere e inviare, con copia del documento di identità,  a Computershare S.p.A., via Monte Giberto, 33 – 00138 Roma con raccomandata a/r  anticipando per email copia scannerizzata alla casella cpuroma@pecserviziotitoli.it;

 oppure il socio può trasmettere il modulo a mezzo PEC alla casella  cpuroma@pecserviziotitoli.it, utilizzando una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, con sottoscrizione del documento informatico con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale (FEA).

Solo i Soci che abbiano le proprie azioni immesse in deposito a custodia ed amministrazione presso le Banche del Gruppo Banca Popolare di Bari potranno recarsi  presso la filiale entro il 26 giugno.

Link e documenti:
Documento generale risarcimenti e incentivi Azionisti e Obbligazionisti subordinati
Comunicato stampa convocazione assemblea


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