In aumento i decreti ingiuntivi per debiti bancari: I diritti dei consumatori

24/09/23

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In Italia, il settore del recupero crediti è in continua crescita. Nel 2022, il volume d’affari del settore ha raggiunto i 1,6 miliardi di euro, in aumento del 17% rispetto al 2021. Questa crescita è dovuta a diversi fattori, tra cui la crisi economica che ha portato a un aumento dei crediti insoluti, l’aumento della digitalizzazione che ha reso più efficienti i processi di recupero crediti e la maggiore attenzione delle istituzioni al tema del recupero dei crediti.

Tra le aziende di recupero crediti più grandi attive in Italia, si segnalano:

IFIS: è la banca specializzata nel recupero crediti Si occupa di recupero crediti di banche, finanziarie, società di leasing e altri operatori del credito.

CERVED CREDIT MANAGEMENT S.P.A.t: è una società di gestione del credito che si occupa di recupero crediti per conto di banche, finanziarie e società di leasing. Nel 2021  ha registrato un fatturato di 35,8 milioni di euro.

JULIET SPA  società specializzata nel recupero di crediti deteriorati. Nel 2021, ha registrato un fatturato di 30,4 milioni di euro

INTRUM ITALY S.P.A. si occupa di gestione crediti per via stragiudiziale o legale, servendosi anche della collaborazione di Intrum Law studio legale composto da circa 200 professionisti

Queste sono solo alcune delle tante aziende attive in tutta Italia che si occupano di recuperare crediti di diversa natura, tra cui:

Mutui e finanziamenti: sono i crediti più frequenti oggetto di recupero crediti. Si tratta di crediti concessi da banche, finanziarie e società di leasing per l’acquisto di beni di consumo o di immobili.
Conti correnti: sono i crediti concessi da banche e istituti di credito per la gestione del conto corrente.
Titoli di credito: sono i crediti derivanti da titoli di credito, come cambiali e assegni.
Crediti commerciali: sono i crediti derivanti da rapporti commerciali tra imprese.

Diritti dei consumatori che ricevono decreti ingiuntivi

I consumatori destinatari di un decreto ingiuntivo da parte una società di recupero crediti devono sapere che hanno diritto di fare opposizione entro 40 giorni dalla notifica del decreto. L’opposizione può essere presentata al giudice competente, che deciderà se confermare o revocare il decreto ingiuntivo.

In caso di opposizione, la società di recupero crediti dovrà dimostrare che il credito è effettivamente dovuto

Se il giudice conferma il decreto ingiuntivo, il consumatore dovrà pagare il credito entro i termini previsti. In caso di mancato pagamento, la società di recupero crediti potrà avviare le procedure esecutive, che possono portare al pignoramento dei beni del debitore.

La società di recupero crediti deve dimostrare anche di essere effettivamente titolare del credito per valido atto di cessione cessione. In caso di mancata esibizione dei documenti che dimostrano la cessione del credito il decreto potrà essere revocato dal giudice.

I principi elaborati dalla giurisprudenza sulla legittimazione del cessionario del credito

In un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo ottenuto dal cessionario di crediti in blocco ex art. 58 TUB, in caso di eccezione relativa alla carenza di legittimazione attiva, il creditore opposto ha l’onere di produrre i documenti idonei a dimostrare l’inclusione del credito oggetto di causa nell’operazione di cessione in blocco.

A tal fine, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale non è sufficiente, in quanto non prova l’esistenza della cessione.

La Corte di Cassazione ha stabilito che, per dimostrare la propria legittimazione attiva, il cessionario deve produrre in giudizio il contratto di cessione in originale, corredato degli elenchi dei debiti ceduti.

In alternativa, la prova della legittimazione attiva può essere data attraverso dichiarazione di avvenuta cessione della specifica posizione debitoria da parte della cedente.

In caso di mancata produzione di tali documenti, il creditore opposto sarà dichiarato privo di legittimazione attiva e il decreto ingiuntivo dovrà essere revocato.

Cosa fare quando si riceve un decreto ingiuntivo

Ecco alcuni consigli per i consumatori che ricevono un decreto ingiuntivo da una società di recupero crediti:

Non ignorare il decreto ingiuntivo: è importante prendere in considerazione la richiesta della società di recupero crediti e valutare la possibilità di pagare il credito.
Fare opposizione: se avete dubbi sulla validità del credito, è possibile fare opposizione al decreto ingiuntivo.
Chiedete un parere legale: è sempre consigliabile chiedere un parere legale a un avvocato prima di prendere qualsiasi decisione.
In particolare, i consumatori che ricevono decreti ingiuntivi per crediti, specie se di vecchia data, devono sapere che hanno possono chiedere alla società di recupero crediti una dilazione dei termini di pagamento o una soluzione a saldo e stralcio. In questi casi, è importante farsi assistere da un avvocato per negoziare con la società di recupero crediti e ottenere le migliori condizioni possibili

L’assistenza di EuroConsumatori

Il nostro ufficio legale è specializzato nelle controversie bancarie e finanziarie e può offrire assistenza ai consumatori che ricevono decreti ingiuntivi da società di recupero crediti. Possiamo valutare tutte le possibilità di opposizione e definizione del credito, al fine di ottenere il miglior risultato possibile per il cliente.
L’ ufficio legale della nostra associazione può offrire:
Consulenza legale gratuita per valutare la situazione e le possibilità del cliente.
Negoziazione con la società di recupero crediti per ottenere una dilazione dei termini di pagamento o una soluzione a saldo e stralcio.
Rappresentanza legale in giudizio  nella opposizione se necessario per fare valere i diritti del debitore.
Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci per email telefono o Whatsapp

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