LA VICENDA DELLE POLIZZE HANSARD

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Le polizze unit linked: analisi e prospettive legali.

Il settore degli investimenti finanziari presenta spesso prodotti che, pur promettendo di coniugare sicurezza e rendimento, possono rivelarsi complessi e rischiosi per i risparmiatori. Un caso emblematico è rappresentato dalle polizze Unit Linked della compagnia irlandese Hansard Europe (o Hansard Europe DAC), in particolare la “Signature Bond Plus”, che ha coinvolto numerosi investitori italiani in una situazione particolarmente critica.

Queste polizze, presentate come strumenti assicurativi sulla vita con componente di investimento, hanno sollevato significative questioni giuridiche quando i sottoscrittori si sono trovati nell’impossibilità di recuperare i capitali investiti.

La natura finanziaria dietro la veste assicurativa

L’aspetto cruciale emerso dall’analisi di questi prodotti è la loro sostanziale natura finanziaria, nonostante la forma assicurativa. Come ormai consolidato in giurisprudenza, un elemento distintivo delle vere polizze assicurative è la garanzia di conservazione del capitale investito. Nel caso delle polizze Unit Linked di Hansard, questa garanzia era assente, trasferendo interamente il rischio di investimento sul sottoscrittore.

I premi versati venivano infatti destinati a fondi comuni di investimento gestiti da terze parti, come Novium (Asset Manager svizzero), spesso domiciliati in giurisdizioni come Bermuda, Liechtenstein e Malta. La successiva illiquidità di questi fondi, la sospensione delle liquidazioni e infine la messa in liquidazione dello stesso asset manager Novium hanno determinato una situazione critica, con l’azzeramento del valore delle polizze e l’impossibilità per i sottoscrittori di recuperare i propri investimenti.

Profili di criticità nell’informativa al cliente

Un aspetto particolarmente rilevante nei contenziosi esaminati riguarda la qualità e completezza dell’informativa fornita ai sottoscrittori. I tribunali hanno frequentemente riscontrato carenze documentali significative, tra cui:

  • Assenza di un contratto quadro regolarmente sottoscritto
  • Incompletezza della documentazione informativa obbligatoria (KID, DIP aggiuntivo IBIP)
  • Insufficiente chiarezza riguardo agli specifici prodotti finanziari sottostanti
  • Inadeguata rappresentazione dei rischi effettivi dell’investimento
  • Carenze nella profilatura del cliente e nella valutazione dell’adeguatezza dell’investimento

L’orientamento giurisprudenziale a tutela degli investitori

Di fronte al rifiuto di rimborso da parte di Hansard, la via giudiziaria si è rivelata l’unico percorso praticabile per i risparmiatori coinvolti. L’analisi delle pronunce giurisprudenziali evidenzia un orientamento consolidato che riconosce le ragioni dei sottoscrittori, con decisioni favorevoli emesse da numerosi tribunali italiani (tra cui Verona, Roma, Frosinone, Bergamo, Vicenza, Torino, Arezzo, Ivrea) e Corti d’Appello (Milano, Torino, Ancona, Roma, Venezia).

I principi giuridici su cui si fondano queste decisioni comprendono:

  • Il riconoscimento della natura prevalentemente finanziaria delle polizze, con conseguente applicazione della disciplina del Testo Unico della Finanza (TUF)
  • L’accertamento di violazioni degli obblighi informativi previsti dalla normativa di settore
  • La declaratoria di nullità contrattuale in caso di assenza di documentazione essenziale
  • L’affermazione della responsabilità dell’emittente Hansard, indipendentemente dal ruolo degli intermediari
  • Il riconoscimento dell’inadeguatezza dell’investimento rispetto al profilo di rischio dei clienti
  • Il diritto alla restituzione integrale dei premi versati, con eventuali interessi e risarcimento del danno

È significativo notare che sulla questione si è attivata anche la Procura di Verona, con indagini penali relative a possibili profili di truffa nel collocamento di questi prodotti.

Prospettive per i risparmiatori coinvolti

L’evoluzione giurisprudenziale sul caso Hansard costituisce un importante riferimento non solo per i sottoscrittori di queste specifiche polizze, ma potenzialmente anche per situazioni analoghe riguardanti prodotti simili offerti da altre compagnie.

Per chi si trova coinvolto in questa situazione, è importante considerare l’opportunità di una valutazione legale approfondita della propria posizione, tenendo presente la necessità di agire tempestivamente per evitare la prescrizione dei diritti.

L’assistenza di professionisti con esperienza specifica in materia può rivelarsi determinante per analizzare la documentazione contrattuale, individuare eventuali profili di criticità e valutare le possibili azioni da intraprendere sulla base dei precedenti giurisprudenziali favorevoli.

Considerazioni conclusive

Il caso delle polizze Hansard rappresenta un importante capitolo nella tutela dei risparmiatori e nella qualificazione giuridica dei prodotti finanziari con veste assicurativa. La complessità di questi strumenti e le vicende processuali che ne sono scaturite evidenziano l’importanza di un’informativa trasparente e completa nella distribuzione di prodotti finanziari, specialmente quando destinati a risparmiatori non professionali.

La giurisprudenza sviluppatasi in materia costituisce un significativo contributo all’affermazione dei diritti degli investitori e alla definizione dei doveri di correttezza e trasparenza gravanti sugli operatori del settore finanziario e assicurativo.

Valutazione della posizione legale

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